Irrigazione a scomparti
nei pressi del castello di Poitiers, nella Francia occidentale (sec.XIV).
Particolare dalle Très Riches Heures del duca di Berry (Museo Condé,
Chantilly).
Il Très Riches Heures è uno dei più famosi
esempi di Libro delle ore, sorta di libro delle preghiere da recitare
in ciascuna ora liturgica del giorno. Questi libri potevano includere
calendari, salmi e messe per le festività di maggiore importanza ed essere
anche ornati da miniature di vario soggetto.
Il Très Riches Heures faceva parte delle ricche collezioni d’arte di Jean
di Valois duca di Berry (1340-1416), terzogenito di Guglielmo II re di
Francia. La notorietà del libro è dovuta alla bellezza delle miniature
dei fratelli Limburg che ne ornano il calendario rappresentando vivaci
scene di vita castellana e contadina.
Il soggetto scelto per rappresentare il mese di luglio mostra uno scorcio
del paesaggio circostante il castello di Poitiers (non più esistente)
circondato dal fossato di guardia riempito dalle acque del fiume Clain
che alimentano anche una rete di fossi di irrigazione. La sistemazione
irrigua del terreno è del tipo che oggi definiremmo a scomparti. I due
scomparti parzialmente visibili sulla destra e sulla sinistra della miniatura
sono coltivati a prato. In quello di destra due pastori provvedono alla
tosatura delle pecore che pascolano. Nel comparto centrale, due contadini
sfalciano il grano (non irriguo), verosimilmente coltivato in avvicendamento
con il prato (irriguo). Due fossi separano i tre scomparti.
Che si tratti di fossi di alimentazione irrigua stanno le bocchette di immissione
dell’acqua negli scomparti: se ne possono notare due sul fosso in primo
piano e altrettante, seppure con qualche fatica, nel fosso in secondo
piano. Ben dettagliata è la bocchetta del fosso in primo piano ubicata
di fronte alla coppia di pecore chinate in avanti per abbeverarsi. La
bocchetta è rappresentata in stato di inattività trattandosi di annata
nella quale la spianata è occupata dalla coltura del grano non irrigato,
cosicché un gruppo di Typha Latifoglia è cresciuto al suo sbocco.
La risalita capillare dell'acqua della falda assicurava il rifornimento idrico delle colture arboree e pluriennali erbacee. Per la irrigazione delle colture di nuovo impianto e di quelle ortive ad apparato radicale superficiale si provvedeva verosimilmente mediante una rete di solchi adacquatori collegati alle bocchette aperte lungo i fossi principali di alimentazione.
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